Numero catasto 3 - SLOVENIA | 1005 |
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Numero catasto 1- CATASTO STORICO VG | 253 |
Area geografica | CARSO SLOVENO |
Nazione | SLOVENIA |
Comune | Sezana |
Località | Ocizla |
Dislivello | 57 m |
Sviluppo spaziale | 300 m |
Profondità | 57 m |
Num. ingressi | 1 |
Pozzo di accesso | Sì |
Pozzi interni | Sì |
Artificiale/Naturale | Naturale |
Quota | 425 m |
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Profondità ingresso | 49.5 m |
Cartografia 1:25000 IGM | 53AINE |
Nome cartografia IGM | SAN DORLIGO |
Lat. (WGS84) | 45.589383 |
Long. (WGS84) | 13.884961 |
Lat. GKSLO | 5050065 |
Lon. GKSLO | 5413371 |
Lat. eur50 | 45°35'25,0 |
Lon. eur50 | 13°53'09,3 |
Lat. igme | 45°35'22,5 |
Lon. igme | 01°25'58,0 |
Validità | posizione fatta con GPS |
Tipo rilievo | Gruppo | Nome Gruppo | Data rilievo | Eseguito da |
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Aggiornamento Rilievo | AXXXO | ASSOCIAZIONE XXX OTTOBRE | 10-03-1923 | OSCAR DE GRASSI |
Relatore | JKŽELEZČAR | JK Železničar | Novak Dušan | |
Primo Rilievo | JKŽELEZČAR | JK Železničar | 20-09-1955 | Novak Dušan |
Aggiornamento Rilievo | SAG | COMMISSIONE GROTTE 'E.BOEGAN' | 30-11--0001 | MIKOLIC UMBERTO |
Aggiornamento Rilievo | SAG | COMMISSIONE GROTTE 'E.BOEGAN' | 30-11--0001 | MIKOLIC UMBERTO |
Aggiornamento Rilievo | SAG | COMMISSIONE GROTTE 'E.BOEGAN' | 22-04-2015 | MIKOLIC UMBERTO |
Profondo | Ramo | Nome ramo | Progressivo |
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4.5 m | ramo 1 | 1 | |
3 m | ramo 1 | 2 |
Socerbska jama za vrhom, Jama za vrhom
Descrizione STORICA:
Il suolo presenta una fenditura allungata da NO a SE per 5 m., larga quasi 1, che costituisce l'ingresso di una interessante cavità. Quasi nel mezzo della fenditura vi è una roccia calcare, grossa 50 cm., che la divide in due. L'abisso cala verticale, ad imbuto aperto verso il basso, per m. 49.50, e qui tocca il vertice di un alto cumulo detritico. L'abisso sta nel centro di ima serie di belle gallerie sotterranee. Il ramo N, alto in media 13 m. e largo 5, si dirige dapprima verso NO per 16 m. e va giù per la china detritica fino all'incontro di un blocco roccioso adorno di formazioni stalammitiche, che è attraversato da un cunicolo naturale del diametro di e. 1 m., lungo poco più di 5 ni. La galleria prosegue, con lieve svolta, per 6 m., mantenendo la stessa larghezza, mentre la vòlta s'innalza per 24 m. a guisa di camino. Nel mezzo sorge isolata una tozza ed irregolare stalammite grossa m. 1.50 ed alta 6. In questo punto si sono riscontrati sul suolo fori cilindrici del diametro di 2 a 4 cm., qualcuno profondo oltre 40,, prodotti dallo stillicidio. Anzi, curioso invero, fu trovata una grossa stalattite staccatasi dalla vòlta, la quale non solo era forata dallo stillicidio, ma l'azione di trapanamento continuava pure nella roccia sottostante. Questi fatti comprovano quale potenza erosiva abbiano le acque sotterranee, se con lo stillicidio continuato producono simili cavità, che si possono considerare quali altrettante marmitte carsiche sotterranee. La galleria si prolunga ancora per 16 ni. in lieve ascesa e termina con un'angusta fenditura profonda e. 7 m., quasi completamente ingombrata da un cumulo di materiale detritico alto oltre 2 m. Dai rilievi fatti si constatò che questi detriti provengono da una valle-cola superficiale, trascinati dalle acque d'infiltrazione, quindi niente di improbabile che al di là dal materiale accumulato nella galleria ci possa essere la sua continuazione. Per visitare l'altro ramo S della galleria, che scende dapprima per 11 m. dal cumulo detritico che sta alla base dell'abisso d'ingresso, si è obbligati a passare per un cunicolo orizzontale largo da 3 a 4 ni. ed alto 2, che si prolunga per 8 m. Superatolo, tosto la vòlta s'innalza dapprima a 12 m. e poi, nelle caverne più interne, fino a 30. Oltrepassati due bacinetti d'acqua, che si trovano nel mezzo di una caverna circolare del diametro di 6 metri, ed esaminato lateralmente, a destra, un camino alto oltre 24 m., si sale senza fatica per una calotta rocciosa alta e. 6 m., ricca di sporgenze stalammitiche, e si incontra poi una galleria della larghezza media di 6 m., col suolo assai irregolare, che si sviluppa prima per 16 m., poi per 9, e finalmente per altri 28. Quello che vi è di caratteristico in questa parte della grotta è l'incontro di alcuni burroni che si sprofondano per 6-7 m. alternativamente nel mezzo del suolo, a cui si inframmettono altri più piccoli, irregolari, con pareti frastagliate, abrase e in certi punti incrostate da concrezioni cristalline. Tutti questi burroncelli però non impediscono l'inoltrarsi, perché, a destra ed a sinistra, esiste una grossa cornice rocciosa che permette un cauto passaggio. Dove la vòlta della galleria incomincia ad innalzarsi vi è un'altra cornice a e. io m. di altezza dalla prima, ed anche qui, tanto a destra quanto a sinistra. Da questo fatto e dall'inclinazione, divergente verso il basso, delle pareti laterali, si può desumere che le cornici altro non siano che le testate degli strati. Il materiale detritico, che è raccolto nel fondo dei burroni, e rappresenta, perché giacente lontano dall'ingresso della grotta, una nuova anomalia, è un'altra prova dello sgretolamento della roccia, provocato forse fin dall'origine della grotta stessa, probabilmente per scivolamento degli strati, oppure in seguito all'abrasione delle acque d'infiltrazione. Un ponte roccioso all'altezza della cornice superiore non è altro che il contatto delle testate della roccia calcare, ciò che si ripete pure in qualche tratto della cornice inferiore.
Descrizione 2015:
L'ingresso, di m 1,7 x 5, s'apre in un piccolo prato in un bosco di pini neri, a sinistra della carrareccia San Servolo Occisla. Questa interessante cavità, la cui esplorazione venne effettuata dalla commissione Grotte già nel 1902 e poi completata dalla XXXO nel 1923, è caduta molti anni nell'oblio in quanto usata come discarica e in particolare in essa alla fine degli anni 60' venne gettata un'ingente quantità di insaccati deteriorati da parte di una fabbrica di Capodistria.
Il pozzo d'accesso sotto l'ingresso s'apre a campana. I primi metri sono inclinati, poi si prosegue in libera e le dimensioni diventano di m 6 x 12. A 35 metri dall'ingresso si tocca un ripiano e a 46 il fondo. Verso nord si estende una breve galleria inclinata, di cui si sconsiglia la visita, mentre verso sud si accede ad una sala riempita dalle »mortadelle«. A distanza di una cinquantina d'anni, il tutto si è trasformato in una fanghiglia abbastanza secca, simile a fuliggine. Per proseguire è necessario scendere, alla fine di questa saletta, un pozzetto di m 4,5, le cui pareti sono in gran parte costituite da questa fanghiglia e superare, alla sua base, una breve strettoia orizzontale. Ci si trova così all'inizio della grande galleria interna, che inizia con una risalita e lungo la quale occorre superare In arrampicata dei »burroncelli« e infine, dopo una settantina di metri, un pozzo di m 3. Dalla sala successiva si inizia a risalire e infine occorre affrontare un'arrampicata di m 9, di II, facilitata dalla presenza di alcune stalagmiti. Si raggiunge così una finestrella dalla quale la cavità prosegue con una galleria di grandi dimensioni, in certi punti alta anche m 15 e larga 6. Dopo una settantina di metri l'avanzata è preclusa da una grande colata calcitica. Nella parte finale è possibile ancora visitare un sistema di cunicoli che si sviluppano sotto la galleria dalla quale si è arrivati.
1) GPS |