Numero catasto 3 - SLOVENIA | 955 |
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Numero catasto 1- CATASTO STORICO VG | 113 |
Area geografica | CARSO SLOVENO |
Nazione | SLOVENIA |
Comune | Sezana |
Località | Divača |
Dislivello | 304 m |
Sviluppo spaziale | 15181 m |
Profondità | 304 m |
Num. ingressi | 1 |
Pozzo di accesso | Sì |
Pozzi interni | Sì |
Artificiale/Naturale | Naturale |
Quota | 445 m |
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Profondità ingresso | 213 m |
Cartografia 1:25000 IGM | 40BIIISW |
Nome cartografia IGM | SENOSECCHIA |
Lat. (WGS84) | 45.681931 |
Long. (WGS84) | 13.956476 |
Lat. GKSLO | 5060275 |
Lon. GKSLO | 5419085 |
Lat. eur50 | 45°40'58,1 |
Lon. eur50 | 13°57'26,7 |
Lat. igme | 45°40'55,6 |
Lon. igme | 01°30'15,4 |
Validità | posizione abbastanza sicura o fatta con carta 1:5000 |
Nome scopritore: | MARINITSCH GIUSEPPE |
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Nome gruppo: | CLUB ALPINO AUSTRIACO |
Scoperta nell’anno | 01-01-1896 |
Tipo rilievo | Gruppo | Nome Gruppo | Data rilievo | Eseguito da |
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Primo Rilievo | NN | NON INDICATO | 01-06-1883 | ANTONIO HANKE |
Relatore | GSCARLORST | GS Carlo Debeljak Trst | 03-10-1954 | Savnik Roman |
Primo Rilievo | GSCARLORST | GS Carlo Debeljak Trst | 17-07-1954 | Seliškar Albin |
Primo Rilievo | GSCARLORST | GS Carlo Debeljak Trst | 17-07-1954 | Gams Ivan |
Primo Rilievo | GSCARLORST | GS Carlo Debeljak Trst | 17-07-1954 | Michler Ivan |
Primo Rilievo | GSCARLORST | GS Carlo Debeljak Trst | 17-07-1954 | Štefančič Pavel |
Primo Rilievo | GSCARLORST | GS Carlo Debeljak Trst | 17-07-1954 | Bar Franci |
Primo Rilievo | GSCARLORST | GS Carlo Debeljak Trst | 17-07-1954 | Modrijan Silvo |
Primo Rilievo | GSCARLORST | GS Carlo Debeljak Trst | 17-07-1954 | Hribar France |
Primo Rilievo | GSCARLORST | GS Carlo Debeljak Trst | 17-07-1954 | Habe France |
Primo Rilievo | GSCARLORST | GS Carlo Debeljak Trst | 17-07-1954 | Žele Zmago |
Primo Rilievo | GSCARLORST | GS Carlo Debeljak Trst | 17-07-1954 | Pretner Egon |
Profondo | Ramo | Nome ramo | Progressivo |
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15 m | RAMO 1 | 1 | |
26 m | RAMO 1 | 2 | |
20 m | RAMO 1 | 3 |
Kačja jama
Questa grotta costituisce uno dei massimi fenomeni del Carso, per varietà ed importanza. È di proprietà della S. A. G., cui fu donata dal Prof. Giuseppe Sartori, illustre elettrotecnico, che l'aveva prima acquistata per studiarvi , dicesi, la possibilità di un impianto idroelettrico, profittando del grande pozzo iniziale per introdurvi una condotta forzata. Gli studi compiuti sul suo sistema idrico non sono certo ancora completi, e potranno portare luce specie rispetto al Timavo, che secondo ogni probabilità vi ebbe corso e conserva con essa comunicazioni constatate durante la grande piena. Le prime esplorazioni di Antonio Hanke nel 1888, seguite da altre, per numerosi anni furono compiute in condizioni difficili, con scale di legno e impianti che alla tecnica d'oggi appaiono inutili e farraginosi. La discesa, come oggi ormai si fa, non rappresenta più uno sforzo eccezionale ed una difficoltà paurosa Come allora. L'abisso è in una nascosta dolina cespugliata, in forma di un ripido imbuto' munito degli avanzi di un poggiamano di ferro e con qualche rozzo scalino scalpellato nella roccia che conduce ad affacciarsi a un baratro di circa 30 mq., precipitoso. Una pietra gettata si ode battere dopo 5 secondi, poi dopo altri 5. Dall'orlo del baratro si scende con gradini ad un ponte naturale a 40 m. sotto la superficie del suolo esterno e qui l'abisso propriamente detto comincia, diviso in tre parti, estremamente pittoresco ed impressionante. Si vede ancora contro una parete una piccola scala di legno. Ora si scende ben più semplicemente con scala di corda. La temperatura si abbassa rapidamente. In un caso, essendo all'esterno 26°, era I9° sul primo ponte, 5-7° a 100 m. Nell’inverno qui vi furono, massima e minima, 9° e 1°. Nella gran sala in cui si sbocca in basso, le temperature sono 6° e 2°. Le numerose discese di Federico Muller , di Perco ed altri, che ebbero anche drammatici incidenti, condussero all'esplorazione, probabilmente non ancora completa, della complicata grotta, di cui una parte è occupata da argilla e fango dovuto ad acque sorgenti dal fondo durante le piene, con accompagnamento anche di legnami, una parte da fine sabbia di natura uguale a quella della grotta di Trebiciano, e una parte è costituita da un vasto braccio che presenta meravigliose concrezioni, di proporzioni colossali o di finezza insuperabile. La visita di questa caverna non è impresa facile, ma è certo una delle più emozionanti ed interessanti spedizioni speleologiche che si possano compiere sia sportivamente, sia per la varietà dei meandri, sia per la straordinaria bellezza dei paesaggi sotterranei, sia per le incognite che la grotta ancora presenta.
Descrizione da Alpi Giulie del 1901: AlpiGiuliea_113
Descrizione dal SERA del 20-01-1896 : Descrizine_1896_113
Scheda catstale Storica: Scheda Catasto
Atto di coneccsione SAG: Atto_113
1) povezana z 3389, dolžina jame 955 - 12450m in 3389 - 300m |
2) TTN-5 |
3) CORSI D'ACQUA PERMANENTI |