ACCESSO:
l'esiguo imbocco della cavità si apre a poca distanza dalla strada Basovizza-Gropada, all'orlo di una dolina allungata.
DESCRIZIONE:
il primo tratto della grotta è costituito da una stretta galleria, parzialmente ostruita in due punti da alcuni massi, la quale sbocca bruscamente in un'ampia caverna, divisa a metà da uno scoscendimento formato da una frana concrezionata. Più avanti si incontrano dei grandi blocchi caduti dalla volta, oltre ai quali la grotta prosegue con una serie di piccoli vani separati da brevi gradini e da bassi colonnati che celano qualche cavernetta laterale. Dopo un'ultima strozzatura ed un ripido scivolo si giunge in una saletta dal suolo fangoso, dove ogni proseguimento è stato bloccato da poderose colate calcitiche.
La caverna è nota con il nome di Grotta dei Partigiani, essendo stata usata come nascondiglio durante l'ultima guerra mondiale.
Alla prima esplorazione il ramo nuovo (punti da A a C e da A ad H nel rilievo) era ricco di stalattiti a forma di fungo ed eccentriche di colore bianco latte, che purtroppo, nell'intervallo di tempo tra la scoperta e l'uscita per il rilievo, sono state devastate dai vandali.
L'unica parte ancora intatta risulta al momento il pozzo di 10m (punti E H).
Al ramo nuovo si accede attraverso un angusto passaggio in salita che si restringe fino a misurare al punto minimo 25cm di altezza, poi il soffitto s'innalza, ma non tanto da consentire di alzarsi in piedi.
Il pozzo di 10m (punti E-H) porta ad una saletta dove si apre un altro pozzo che, essendo impenetrabile, pone fine alla cavità.