DESCRIZIONE STORICA: Questo è L'orifizio di un pozzo profondo 11 m. a forma d'imbuto rovesciato. Dal suo fondo dipartono due corridoi. Il primo corre in direzione Sud per 5 m. per poi piegarsi bruscamente a Est-Sud-Est entrando così in una cavernetta lunga 8 in. ed alta 5 m. la cui vòlta è coperta da piccole stalattiti. Il secondo invece s'apre in direzione Sud-Ovest La sua lunghezza è di circa 40 m. e l'altezza in media è di 4 m. Per procedere in questo bisogna scendere per una erta china di detriti, terminata la quale si prosegue, per un' ondulato terreno, fra pareti coperte da incrostazioni che assomigliano a tanti fiorellini, belli a vedersi, ma guai se si cerca un appoggio sopra di essi, sono acuti come aghi. Questa grotta veniva visitata per la prima volta dalla nostra Società Alpina addì 31 agosto 1884, quindi in seguito ripetutamente ed il giorno 19 ottobre 1895 se ne presero gli esatti rilievi planimetrici ed altimetrici.
DESCRIZIONE: l'ingresso della grotta è situato sulle pendici del Monte Cocusso presso il limite della pineta che sale verso la quota terminale. Il pozzo d'accesso, dalle pareti accidentate da nicchie e piccoli ripiani, porta alla sommità di un cono detritico terroso che scende con forte pendenza in due diramazioni. Quella più breve termina con un vano ascendente composto da varie nicchie fortemente concrezionate, mentre l'altra è quanto mai complessa per la presenza di tre grandi ponti naturali probabilmente costituiti da enormi blocchi incastrati tra le pareti ed ormai dissimulati dalle incrostazioni calcitiche; un pozzetto impraticabile si apre a ridosso della parete destra, tra il secondo ed il terzo ponte. La diramazione termina con un cunicolo ascendente dal suolo detritico, che va restringendosi progressivamente; la presenza di una debole corrente d'aria e di radici fa dedurre che la superficie non deve essere lontana da questo punto. Nonostante le profonde alterazioni dovute ai crolli ed alla successiva litogenesi, la grotta rivela chiaramente la sua origine fluviale.