ACCESSO:
per raggiungere la grotta si percorre il sentiero che da S.Pelagio conduce alla grotta Lindner (829/3988VG); un centinaio di metri prima di quest'ultima, in prossimità di una linea di alta tensione, si prende una traccia sulla destra che, dopo un'ottantina di metri, porta ad un piccolo pianoro fra arbusti, al margine del quale si apre l'ingresso.
DESCRIZIONE:
disceso il pozzetto d'accesso, si giunge ad una cavernetta nella quale, dietro a delle colonnine, sprofonda il secondo pozzo, costituito da una diaclasi che presto si allarga venendo a formare una grande caverna riccamente concrezionata.
Alla base del pozzo ci si trova da un lato sulla sommità della caverna, dall'altro all'ingresso di un alto corridoio che si può percorrere verso SW, giungendo in una sala di 9mx25m che ha una parete completamente ricoperta da una grande colata calcitica e che presenta alcuni gruppi colonnari.
La caverna principale invece, si sviluppa in lieve discesa e misura 12mx30m con un altezza media di 14m.
Verso la parte finale l'ambiente è molto suggestivo: sul lato sinistro incombe un'imponente colata alta una decina di metri che termina verso il basso con un gruppo di stalattiti a canne. Sotto questa colata si apre l'ampio ingresso imbutiforme di un primo pozzo per la via del fondo. Sul suo lato destro inizia una traversata, armata con un cavo metallico, che porta ad una nicchia con alcune stalagmiti dietro alle quali si apre un piccolo pozzo parallelo di 18m, che sbocca in una seconda caverna, pure riccamente concrezionata, che misura 10mx15m, formata da due piani divisi da uno spesso diaframma di calcite sul quale si sono formate numerose colonne. Verso destra si nota inoltre un pozzetto fangoso cieco, verso sinistra un pozzo di 11m con una saletta inferiore di 5mx11m e, nella parte finale, una serie di cavernette sovrapposte, suddivise da grossi ponti di calcite. Tornando nella caverna principale si può visitare anche il ramo del fondo. Ad un primo pozzo, a catino, di 12m segue uno di 32m con diverse finestrelle e pozzi paralleli alternativi. Si giunge così, dall'alto, in una saletta di 5mx5m, con un laghetto verso W e l'accesso ad una serie di pozzetti verso E, divisi da strettoie in parte allargate. Dopo un ultimo meandrino di 4m, si accede al pozzo finale, di 12m, che presenta diverse nicchie ben concrezionate. Da una di esse proviene un piccolo corso d'acqua che, dopo una breve cascatella, si perde in una fessura sul fondo, alla profondità di 106m. Questo rigagnolo potrebbe però essere temporaneo, dato che il rilevamento della cavità è stato fatto in un periodo alquanto piovoso. Va ricordato che la seconda caverna è ubicata molto vicino alla parte iniziale del pozzo di 32m della via del fondo, a tal punto da riuscire a parlarsi, probabilmente attraverso una colata calcitica che divide i due ambienti.
La grotta, scoperta dal Gruppo Grotte Carlo Debeljak, esplorata anche dal Gruppo Speleologico San Giusto e rilevata dal G.G.C.Debeljak e dalla Commissione Grotte E. Boegan, è stata dedicata ad Andrea Baruzza, conosciuto come "Omar", speleologo della Commissione Grotte E. Boegan, morto in giovane età.