ACCESSO
La cavità s’apre sul versante NE di una dolina poco profonda sita a 300m NW dallo stabilimento della Coca Cola.
Per raggiungere l’ingresso bisogna prendere il sentiero che si diparte sulla destra della strada laterale della superstrada (ex 202), nei pressi del tratto che fiancheggia lo stabilimento, e seguirlo per circa 150m.
DESCRIZIONE
L’ingresso, molto franoso, dà accesso ad un P26. Questo inizialmente è concrezionato (salette segnate ali punti 5-6 e 7 del rilievo) mentre verso il fondo si cominciano a vedere i primi disgregamenti; la roccia è nuda, tutta erosa, ed è caratterizzata da lame appuntite.
Dalla base del pozzo (punto 10 del rilievo) si possono scegliere varie vie.
- Si può scendere un P19 che conduce sul fondo di un unico collegamento tra pozzi e camini. Qui le pareti sono scavate da profonde erosioni e il fondo del pozzo è ricoperto da materiale clastico che ostruisce strette fenditure.
- Si può fare un traverso lungo qualche metro e scendere quindi un P13 (punto 37 del rilievo)dalla base del quale, verso N, si dirama un basso cunicolo che porta ad un P18 e, verso S, s’apre un P5 che porta ad un ambiente concrezionato (punti 35 e 36 del rilievo) sovrastato da un camino in colata che termina dopo pochi metri.
-Si può proseguire attraverso il “by-pass” fino a giungere a degli ambienti concrezionati (punti 38, 73 e 74 del rilievo). Da qui si può continuare scendendo lungo la via che porta alla massima profondità (punto 57 del rilievo) o si può fare la risalita (R8-punto 41 del rilievo) che porta al belvedere sopra al P13 dal quale si scorge la fine del camino soprastante. Pochi metri sopra la risalita si può prendere una finestra (punto 42 del rilievo) che, con camini e meandri, costituisce il ramo alto che s’inserisce nel “Pozzo dell’aria” (3727\5204VG), attraverso vari collegamenti (punti 19 e 20 del rilievo).
Dalle salette terminali (punti 53 e 54 del rilievo) si possono eseguire due arrampicate (R4 e R13) che portano ad ambienti di crollo dove le prosecuzioni si presentano alquanto problematiche.
L’altra via, quella che porta alla massima profondità, è costituita da un P14 che termina su una cengia (punto 58 del rilievo); da qui si può scendere o un P7 chiuso al fondo da materiale clastico, o si può prendere una strettoia, sul lato NE che dà su un P5. Dalla base di questo si prosegue attraverso una strettoia (detta “passa ti che a mi me vien de rider”) che porta ad un P18, abbastanza ampio e parzialmente concrezionato. Il suo fondo è costituito da materiale di frana in equilibrio instabile, anche se parzialmente contenuto con cavi d’acciaio e tornichetti (punto 64 del rilievo). Oltre la strettoia formata da questi massi instabili (rolling-stones) s’apre un P9 che termina in un’altra frana alquanto pericolosa, che pone termine a questo ramo.
Sempre dalla base del pozzo d’accesso (punto 10 del rilievo) si può fare una risalita (la RIO) che permette di raggiungere la finestra che per la terza volta collega l’abisso con la vicina grotta (3727\5204VG).
Sulle pareti di tutta la cavità, ma in particolar modo nel P13, si possono osservare, incastonati nella roccia come gemme, innumerevoli fossili anche di notevoli dimensioni (taluni lunghi 16cm e del diametro di 5cm, del tipo delle Ippuriti).
COLLEGATA ALLA 5204VG