PRCS 17402
Foiba di Pisino

Dati generali

Numero catasto 1- CATASTO STORICO VG 194
Area geografica CARSO CROATO
Nazione CROAZIA
Località PISINO
Dislivello 25 m
Sviluppo 100 m
Profondità 25 m
Num. ingressi 1
Pozzo di accesso No
Pozzi interni No
Artificiale/Naturale Naturale

Posizione primo ingresso

Quota 185 m
Anno 1878
Cartografia 1:25000 IGM 65AISE
Nome cartografia IGM PISINO
Lat. (WGS84) 45.239823
Long. (WGS84) 13.930197
Lat. eur50 45°14'23,36
Lon. eur50 13°55'48,7011
Lat. utm 5010170.7
Lon. utm 416042.0
Validità posizione incerta o fatta cartograficamente con carta 1:25.000

Altri nomi

Pazinska jama

Descrizione

La citta di Pisino ha numerose costruzioni antiche. Il duomo con abside gotica è del 1266, ma è stato rifatto nel secolo 18°; notevole è lo svelto campanile a trifore e cuspide ettagona. La Zona della città storicamente più notevole è il rione del Castello.  Vetusti edifici, tra cui il Castello e la casa dei Rapicio, si raggruppano sopra la voragine della Foiba. In pochi minuti si raggiunge il bivio stradale « sopra la Foiba ». E da quel punto che si può scendere per la visita della grande voragine, profonda 130 metri.

La Foiba di Pisino, fatta celebre anche dal romanzo  di G Verne, Michele  Strogoff, si presenta  assai  pittoresca  con  un  vastissimo avvallamento di rocce in parte verticali, co­ronate da uno dei lati del Castello di Montecuccoli e dalle case di Pisino. Quando piove a  lungo, l'antro in cui si ingolfa il torrente non smaltisce le acque e si forma un lago esterno. In caso di asciutta, si può esplorare come qui è detto. Una prima relazione di esplorazione fu data   dallo  speleologo fran­cese E. A.Martel, a seguito di una sua vi­sita del 25 settembre 1893, insieme all'ing. Putick, ingegnere di acque e foreste a Lubiana, altro famoso esploratore. Vi è in principio, sotto la roccia del Castello, una galle­ria  lunga 100 m., larga 3-15, alta 6-15, in diaclasi verticali naturali, poi una, vasta sala ovale alta 12 m., in cui vi è un lago lungo 80, largo 10-30, profondo al massimo 13.50, da ogni parte chiuso da pareti a picco di roccia. L'acqua  esce dal lago per un  sifone scono­sciuto. Questo (o il canale che lo segue) deve essere insufficiente all'erogazione in piena e da origine al lago nella dolina antistante. Questo lago raggiunge proporzioni enormi. Il Martel stesso potè esattamente farne le mi­sure il 15 ottobre 1896 in occasione di piog­ge eccezionali in tutto il Carso. L'acqua si elevò 50 m. sopra la soglia d'entrata della caverna, 30 soltanto sotto la terrazza del Ca­stello. Il fiume formava, nella gola che pre­cede la grotta fino a 3 km. di distanza, un lago tranquillo, largo varie centinaia di metri, profondo 50 m. sull'orificio della caverna e più di 70 sul fondo del lago interno, tenendo conto della pendenza della galleria d'accesso. Basta enunciare questi numeri    per comprendere quale fattore di allargamento e ingrandimento meccanico della condotta  sotterranea possa essere il passaggio di una corrente alla pres­sione di 7 atmosfere, la quale deve distaccare e trascinare blocchi anche voluminosi.

Note

1) ACQUE DI FONDO PERMANENTI
2) CAVITA' ASSORBENTE PERMANENTE

 

Rilievi

Immagini