Questa cavità, conosciuta dalla Società Alpina delle Giulie già dal 6 maggio 1906, si apre in una vallecola imbutiforme, del diametro superiore di m. 8 e profonda m. 2.70. Nel fondo vi è un foro circolare del diametro di 2 m. da cui scende il pozzo che immette su di un ripido e mobilissimo piano inclinato detritico. Per scenderlo è necessario fissare una fune di almeno 50 metri alla base del pozzo d'ingresso. Al termine della suddetta china, sul suolo tutto incrostato da una concrezione lucentissima, si erge una bellissima stalammite alta 2 m. Sulla parete destra, proprio al punto 4 vi si legge un'iscrizione (1), la quale fa supporre che la grotta sia stata visitata in tempo di guerra da soldati austriaci. Di faccia, sulla parete sinistra, si, apre fra le formazioni uno strettissimo passaggio che conduce al resto delle caverne, che si sviluppano ancora per circa 150 m. Nell'ultima caverna due alti camini si innalzano nell'oscurità per oltre 25 m. Alla base del primo si trova un cono detritico di materiale schistoso minutissimo; sotto il secondo, fra blocchi franati, si apre l'ingresso del pozzo interno, profondo 20 m. In fondo a questo, viene, raggiunta la massima profondità di m. 102, a quota 343 s. l. m. La prima visita della S. A. G. (B. Boegan, B. Alberti e R. Crisman) venne effettuata il 14 febbraio 1926 senza esplorare il pozzo interno. L'esplorazione completa ed il rilievo vennero eseguiti durante la seconda visita, il 24 ottobre 1926 (B. Alberti, A. e G. Radivo e V. Nordio).
Descrizione 2008:
L'ingresso s'apre in terreno quasi pianeggiante, in una piccola radura in mezzo alla boscaglia ed è imbutiforme, col diametro iniziale di circa 7 metri che si riduce rapidamente a 3 metri. Proseguendo la discesa il pozzo si allarga a campana dando adito sul fondo a una lunga galleria inclinata dal suolo ghiaioso. Essa dopo 40 metri presenta una caratteristica stalagmite alta due metri e mezzo e sovrastata da una lunga stalattite. Si prosegue per un breve tratto orizzontalmente, si supera un restringimento sulla sinistra, si accede ad una bella saletta molto concrezionata, si supera un ripido scivolo e si continua per una graziosa galleria in discesa col suolo concrezionato. Si giunge infine in una sala sovrastata da un ponte naturale e da un alto camino in cui s'aprono due pozzi. La galleria quindi si riduce fino a diventare un cunicolo che porta in breve alla base di un piccolo camino cieco. Scendendo il primo pozzo s'incontra poco sotto l'orlo una doppia finestrella che conduce da un lato a un breve rametto in discesa, dall'altro ad un cunicolo fangoso che porta alla base di un alto camino. Alla base del pozzo una strettoia conduce su un secondo saltino che termina con uno stretto meandrino discendente. Il secondo pozzo invece è più largo e alla sua base si estende una saletta dalla quale si sviluppa un corridoio che si riduce ben presto a stretta fessura nel quale è stato tentato invano qualche lavoro di allargamento.
1) TTN-5 |
Ramo | Nome ramo | Profondità (m) |
---|---|---|
principale | 6 | |
principale | 4 | |
principale | 9.5 |
BERTARELLI L. - Boegan Eugenio - 1926, 2000 grotte |
1906, N. 5, pag. 197 , Alpi Giulief XI |