L'ingresso imponente ha forma circolare dal diametro di 50 m. Il pozzo, dall'aspetto orrido e pittoresco, colle pareti da cui sporgono alberi e cespugli, scende ad imbuto ed all'orifizio inferiore ha un diametro di 25 m. In fondo è un enorme ammassò di pietre mobili, rotolatevi dal di fuori. La china, larga 85 m., ha una pendenza di 40° e si prolunga per circa 40 m. nella caverna. Questa si estende poi da un lato (A) per 85 m., dall'altro (B) per 45, poi da questo punto, ove è larga 50 m., si restringe in un corridoio lungo 7, alto 3 e largo I, il quale sbocca in un'ultima caverna lunga 5·L alta 8, larga 16. In generale queste caverne sono molto larghe (da 35 a 50 m.). Vi si incontrano due laghi di grandezza variabile secondo lo stillicidio; uno fu trovato di 300 mq. Grandi blocchi sono caduti dalla volta, e se ne vedono in alto gli alvei. Vi sono anche vegetazioni di funghi di grandi dimensioni. In tutta la caverna si trovano stalattiti di una bianchezza e fragilità estrema, quali si osservano nelle grotte Eugenio, Noè e nella fovea del Tesoro a Fernetti. La parte C per le sue rare formazioni stalattitiche è la più bella. Interessante è in vari punti, nelle piccole buche d'acqua, la formazione pisolitica con le perle di grotta staccate, perfettamente tornite. Esse si formano secondo questo schema: in una piccola buca uno stillicidio d'acqua satura di carbonato di calce cade permanentemente da grande altezza; particelle di sabbia o di fango, messe in continuo movimento rotatorio dalla forza dell'acqua cadente, si coprono di una scorza calcare e aumentano di volume, come nelle formazioni pisolitiche delle acque di Carlsbad. La loro sezione mostra la struttura stratiforme con un corpo estraneo nel centro.