PRCS 8211
Abisso sull’altipiano di San Servolo Stampa 

Dati generali

Numero catasto 3 - SLOVENIA
1005
Numero catasto 1- CATASTO STORICO VG
253
Area geografica
CARSO SLOVENO
Nazione
SLOVENIA
Comune
Sezana
Località
Ocizla
Dislivello
57 m
Sviluppo spaziale
300 m
Profondità
57 m
Num. ingressi
1
Pozzo di accesso
Pozzi interni
Artificiale/Naturale
Naturale

Altri nomi

Socerbska jama za vrhom
Jama za vrhom

Descrizione

Descrizione STORICA:

Il suolo presenta una fenditura allungata da NO a SE per 5 m., larga quasi 1, che co­stituisce l'ingresso di una interessante cavità. Quasi nel mezzo della fenditura vi è una roccia calcare, grossa 50 cm., che la divide in due. L'abisso cala verticale, ad imbuto aperto verso il basso, per m. 49.50, e qui tocca il vertice di un alto cumulo detritico. L'abisso sta nel centro di ima serie di belle gallerie sotterranee. Il ramo N, alto in media 13 m. e largo 5, si dirige dapprima verso NO per 16 m. e va giù per la china detritica fino all'incontro di un blocco roccioso adorno di formazioni stalammitiche, che è attraversato da un cunicolo naturale del diametro di e. 1 m., lungo poco più di 5 ni. La galleria pro­segue, con lieve svolta, per 6 m., mantenendo la stessa larghezza, mentre la vòlta s'innalza per 24 m. a guisa di camino. Nel mezzo sorge isolata una tozza ed irregolare stalammite grossa m. 1.50 ed alta 6. In questo punto si sono riscontrati sul suolo fori cilindrici del dia­metro di 2 a 4 cm., qualcuno profondo oltre 40,, prodotti dallo stillicidio. Anzi, curioso invero, fu trovata una grossa stalattite stac­catasi dalla vòlta, la quale non solo era fo­rata dallo stillicidio, ma l'azione di trapana­mento continuava pure nella roccia sotto­stante. Questi fatti comprovano quale po­tenza erosiva abbiano le acque sotterranee, se con lo stillicidio continuato producono si­mili cavità, che si possono considerare quali altrettante marmitte carsiche sotterranee. La galleria si prolunga ancora per 16 ni. in lieve ascesa e termina con un'angusta fenditura profonda e. 7 m., quasi completamente ingom­brata da un cumulo di materiale detritico alto oltre 2 m. Dai rilievi fatti si constatò che questi detriti provengono da una valle-cola superficiale, trascinati dalle acque d'in­filtrazione, quindi niente di improbabile che al di là dal materiale accumulato nella gal­leria ci possa essere la sua continuazione. Per visitare l'altro ramo S della galleria, che scende dapprima per 11 m. dal cumulo detritico che sta alla base dell'abisso d'ingresso, si è obbli­gati a passare per un cunicolo orizzontale largo da 3 a 4 ni. ed alto 2, che si prolunga per 8 m. Superatolo, tosto la vòlta s'innalza dapprima a 12 m. e poi, nelle caverne più interne, fino a 30. Oltrepassati due ba­cinetti d'acqua, che si trovano nel mezzo di una caverna circolare del diametro di 6 metri, ed esaminato lateralmente, a de­stra, un camino alto oltre 24 m., si sale senza fatica per una calotta rocciosa alta e. 6 m., ricca di sporgenze stalammitiche, e si incon­tra poi una galleria della larghezza media di 6 m., col suolo assai irregolare, che si svi­luppa prima per 16 m., poi per 9, e final­mente per altri 28. Quello che vi è di caratteristico in questa parte della grotta è l'incontro di alcuni burroni che si sprofon­dano per 6-7 m. alternativamente nel mezzo del suolo, a cui si inframmettono altri più piccoli, irregolari, con pareti frastagliate, abrase e in certi punti incrostate da con­crezioni cristalline. Tutti questi burroncelli però non impediscono l'inoltrarsi, perché, a destra ed a sinistra, esiste una grossa cornice rocciosa che permette un cauto pas­saggio. Dove la vòlta della galleria incomin­cia ad innalzarsi vi è un'altra cornice a e. io m. di altezza dalla prima, ed anche qui, tanto a destra quanto a sinistra. Da questo fatto e dall'inclinazione, divergente verso il basso, delle pareti laterali, si può desumere che le cornici altro non siano che le testate degli strati.

Il materiale detritico, che è rac­colto nel fondo dei burroni, e rappresenta, per­ché giacente lontano dall'ingresso della grotta, una nuova anomalia, è un'altra prova dello sgretolamento della roccia, provocato forse fin dall'origine della grotta stessa, probabil­mente per scivolamento degli strati, oppure in seguito all'abrasione delle acque d'infil­trazione. Un ponte roccioso all'altezza della cornice superiore non è altro che il contatto delle testate della roccia calcare, ciò che si ripete pure in qualche tratto della cornice inferiore.

Descrizione 2015:

L'ingresso, di m 1,7 x 5, s'apre in un piccolo prato in un bosco di pini neri, a sinistra della carrareccia San Servolo Occisla. Questa interessante cavità, la cui esplorazione venne effettuata dalla commissione Grotte già nel 1902 e poi completata dalla XXXO nel 1923, è caduta molti anni nell'oblio in quanto usata come discarica e in particolare in essa alla fine degli anni 60' venne gettata un'ingente quantità di insaccati deteriorati da parte di una fabbrica di Capodistria.

Il pozzo d'accesso sotto l'ingresso s'apre a campana. I primi metri sono inclinati, poi si prosegue in libera e le dimensioni diventano di m 6 x 12. A 35 metri dall'ingresso si tocca un ripiano e a 46 il fondo. Verso nord si estende una breve galleria inclinata, di cui si sconsiglia la visita, mentre verso sud si accede ad una sala riempita dalle »mortadelle«. A distanza di una cinquantina d'anni, il tutto si è trasformato in una fanghiglia abbastanza secca, simile a fuliggine. Per proseguire è necessario scendere, alla fine di questa saletta, un pozzetto di m 4,5, le cui pareti sono in gran parte costituite da questa fanghiglia e superare, alla sua base, una breve strettoia orizzontale. Ci si trova così all'inizio della grande galleria interna, che inizia con una risalita e lungo la quale occorre superare In arrampicata dei »burroncelli« e infine, dopo una settantina di metri, un pozzo di m 3. Dalla sala successiva si inizia a risalire e infine occorre affrontare un'arrampicata di m 9, di II, facilitata dalla presenza di alcune stalagmiti. Si raggiunge così una finestrella dalla quale la cavità prosegue con una galleria di grandi dimensioni, in certi punti alta anche m 15 e larga 6. Dopo una settantina di metri l'avanzata è preclusa da una grande colata calcitica. Nella parte finale è possibile ancora visitare un sistema di cunicoli che si sviluppano sotto la galleria dalla quale si è arrivati.

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Note

1) GPS

Pozzi

Ramo Nome ramo Profondità (m)
ramo 1 4.5
ramo 1 3

Rilievi

Bibliografia

BERTARELLI L. - Boegan Eugenio - 1926, 2000 grotte
1906 N. 5 pag. 194, Alpi Giulie, XI

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