PRCS 8180
Grotta presso S. Daniele del Carso Stampa 

Dati generali

Numero catasto 3 - SLOVENIA
974
Numero catasto 1- CATASTO STORICO VG
511
Area geografica
CARSO SLOVENO
Nazione
SLOVENIA
Comune
Sezana
Località
Kobjeglava
Dislivello
74 m
Sviluppo spaziale
177 m
Profondità
74 m
Num. ingressi
1
Pozzo di accesso
Pozzi interni
No
Artificiale/Naturale
Naturale

Altri nomi

Cobilaglava
Jelenca
Jelenca jama pri Kobjeglavi

Descrizione

 DESCRIZIONE STORICA

Una nuova Grotta.- Il Cittadino n.65  (16 marzo 1878)

Non lungi da Cabillaglava nel distretto di S. Daniele del Carso (4 ore circa da Trieste), venne or ora scoperta una nuova caverna, che of­fre parecchie particolarità interessanti. Mer­cè le cure e la gentilezza del pretore sig. Giuseppe Fabiani, cui devono essere rese le più sentite grazie, fu possibile 1'accesso alla grotta ad una commissione recatasi al­cuni giorni fa a visitarla.   Per discendere nella grotta, che porta il nome di Jelenze Jama (grotta dei cervi), è necessario farsi calare per mezzo di una corda, per una spaccatura verticale in forma di camino, che misura la profondità di ben 38 metri. Durante l'aerea discesa ci svolazzano intor­no continuamente stormi di colombi, che scappano impauriti dai loro nascondigli. Cir­ca a mezza via il camino si allarga improv­visamente, e noi ci troviamo sospesi nel va­no di un tenebroso baratro, cui una fioca luce piove dall' apertura superiore. Giunti al fondo, si apre verso N. 0. un'ampia ca­verna, che prolungarsi per 160 metri nel ca­vo del monte. La grandiosità di tal antro ci fa tosto dimenticare tutte le difficoltà superate. Mentre si discende per un dolce declivio per altri 21 metri, le pareti si al­largano sempre più presentandoci 1' aspetto dell'interno d'un tempio colossale, soste­nuto da una miriade di colonne dalle forme le più vaghe, le più capricciose. Bellissime stalattiti e stalagmiti si aggruppano in va­rie foggie graziosissime di fintane zampil­lanti, di cascate, di tempietti, di piramidi, ecc. Di effetto veramente magico si è 1'a­spetto del fondo della grotta, ove immensi I coltrinaggi candidissimi scendono giù dalle pareti in un'incantevole ricchezza di pie­ghe, mentre dalla volta pendono migliaia di luccicanti stalattiti. Però più che per la sua bellezza e vastità, la grotta offre un in­teresse speciale pel  paletnologo, inquantochè in essa furono trovati oltre a due ma­gnifiche teste di cervo pietrificate con cor­na quasi illese, resti non dubbi di antichis­sima industria umana, quali due aghi d'os­so  e  dei cocci  a grana molto rudi, quali appunto riscontransi nei frammenti, che rinvengonsi ne' nostri castellieri preistorici. Che questi oggetti non siano giunti lì per caso, ce lo dimostrano i  pezzi di carbone e la cenere trovati dappresso, nonché un muricciuolo, che forse serviva di sostegno. E' pro­babile che la grotta avesse anticamente un altro ingresso più comodo e servisse di abi­tazione a quelle remotissime genti. Notere­mo che a poca distanza da questa grotta furono pure rinvenuti avanzi celtici, cioè una vaghissima cista di bronzo, simile a quelle che si scoprirono in copia nel!' Emi­lia e specialmente nella necropoli di Marzabetto, contenenti  resti d' ossa bruciate, due fibule,  un anello ed altri piccoli og­getti tutti di bronzo.  Non dubitiamo punto che ulteriori ricerche potranno fornirci in­teressanti risultati, dappoiché per S. Da­niele passava probabilmente quella strada romana che dal ponte di Ronchi metteva capo all'Are Postumie.

Note

1) arheološko najdišče
2) TTN-5

Rilievi

Bibliografia

E.V. Bertarelli - E.Boegan 1926, 2000 grotte

p. 128

Società Alpina delle Giulie, 1921, Alpi Giulie - Anno XXIII

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