ACCESSO:
Da Nimis imboccare la strada che, oltrepassato l'abitato di Torlano, risale la Val Cornappo. Arrivati all'incrocio per Taipana, prendere per quest'ultima ed arrivati in paese proseguire per Platischis (strada a sinistra seguendo le indicazioni segnaletiche).
Dopo circa 3,5 km, oltrepassata di 300m la strada che, sulla sinistra, porta all'abitato di Montemaggiore, si incrocia una strada sulla destra (ex strada militare) che si inoltra nella boscaglia. La si percorre fino ad arrivare sotto alla cima del Monte Namlen, in prossimità dello sbocco del Sentiero Naturalistico del Gorgons CAI, segnato in rosso.
Un centinaio di metri prima, sulla sinistra, una traccia di sentiero si inoltra nella boscaglia; risalirla fino alla sua seconda curva a destra, abbandonarla e dirigersi verso Nord. Dopo circa 150m nella boscaglia si incontra l'ingresso della 6449/3740Fr (Grotta 1° a SW del Monte Cripa), superata la quale si giunge in prossimità di un piccolo piano sul quale si notano vari sprofondamenti del terreno: l'ultimo è l'ingresso della cavità.
DESCRIZIONE:
Ad un pozzetto di accesso di 6m fa seguito, dopo alcuni metri di galleria, un secondo salto, di 7m. Alla base, la cavità continua in leggera discesa, con un cunicolo dal suolo coperto da detriti e fango, che termina con una strettoia (p.to 5) che sbuca nella galleria principale. Superata la strettoia, sulla sinistra un piccolo pertugio dà sbocco ad un cunicolo secondario che, sviluppandosi parallelamente alla galleria principale, prima in leggera discesa e poi mediante una piccola risalita, porta, dopo una ventina di metri circa, ad una fessura impraticabile che pone termine all'esplorazione.
La galleria principale, che dopo la strettoia (pt.6) continua con dimensioni abbastanza ragguardevoli (11mX3m), oltrepassato un camino (pt.o 8), comincia a restringersi sempre più verso la fine, infatti, per raggiungere il fondo della cavità è necessario superare alcune strettoie e passaggi disagevoli sui quali incombono in certi casi dei massi dall'equilibrio molto instabile.
In quasi tutta la cavità, che si sviluppa lungo una frattura, sulle pareti sono incastrati massi e detriti che rendono pericolosa l'esplorazione, mentre il fango rende alcuni tratti molto viscidi.
Non vi sono tracce di concrezionamento.