DESCRIZIONE:
quasi al centro di una piccola valle che scende verso Rupingrande, trasversalmente, si apre un solco muscoso che si approfondisce rapidamente: superati due piccoli gradini si giunge all'ingresso della cavità, un salto dal quale si scende sfiorando dapprima un masso posto su di un ripiano e poi una parete formata da breccia che si sgretola facilmente. Si giunge così in un vano allungato, dalla volta molto alta, chiuso all'altra estremità da una barriera di detriti in parte concrezionati. Al di sotto di questa si apre lo stretto imbocco di un pozzo a forma di fenditura, la cui discesa richiede una certa cautela per la grande quantità di pietrame e massi trattenuti nei punti dove le pareti si accostano. Un passaggio orizzontale, che si riduce ad una fessura impraticabile, chiude la cavità, la quale funge tuttora da inghiottitoio temporaneo; il calcare arenaceo presenta infatti presso il fondo i segni lasciati dal ruscellamento delle acque piovane e la corrosione ha messo in evidenza delle intrusioni nerastre di roccia molto dura.