DESCRIZIONE
Voragine impostata su di una frattura che si sviluppa in direzione NW-SE nella quale si può scendere dal versante meridionale caratterizzato da una serie di gradoni, derivati dallo sporgere di banconate calcaree, ricoperte da humus. Sul fondo sono state scavate (dalla TODT durante gli ultimi anni del Secondo conflitto mondiale) due gallerie che chiudono dopo pochi metri (punti 1-2 e 5-6-7 del rilievo). All’inizio della galleria minore (punto 2 del rilievo) c’è un accenno di prosecuzione intasato da materiale di scavo.
NOTA
Il baratro ospita, sorprendentemente, la DRYOPTERIS dilatata (Hoffm) A.Gray, una felce della famiglia delle Aspidiaceae, che risulta estremamente rara sul Carso Triestino e che finora è stata rinvenuta soltanto in un’altra cavità (Fovea del Masso 1204VG).
Questa felce, in buone condizioni vegetative, occupa il versante SSE ed è localizzata in due siti poco distanti tra loro. Emerge da quasi un continuo e spesso strato formato prevalentemente da foglie aghiformi di Pino Nero. Il primo nucleo è situato a 5m di profondità e a 11m dal margine superiore della china. Il secondo, più ridotto, è posto a 7m di profondità e dopo 16m scendendo la china del baratro, quasi alla fine della stessa. Le fronde appaiono vigorose (90cm di lunghezza). La presenza di Dryopteris dilatata è dovuta al fatto singolare che il substrato e le condizioni topo e microclimatiche, determinatesi nel sito, risultano quelle dell’habitat primario (boschi di conifere a quote prealpine ed alpine).
In questa cavità sono state trovate anche altre specie tra cui la felce maschio, l’asplenio e la ruta di muro.
NOTA SULLA POSIZIONE DEL 24/08/2006:
La posizione è sbagliata. La grotta si trova più a Sud nella pineta tra S. Lorenzo e Draga