DESCRIZIONE: i due ingressi della cavità si aprono a pochi metri dalla Strada Statale 202, nei pressi della Caverna Pocala (173/91VG); quello più ampio è un pozzo circondato da ricca vegetazione, mentre l'altro è costituito da una fessura frastagliata, dalla quale parte una bassa galleria, in ripida discesa che porta alla base del primo salto. Percorsa una china scivolosa si giunge all'orlo di un baratro, nel quale la scala scende inclinata in una gola scavata in un enorme deposito di breccia, che costituisce gran parte della parete Ovest dell'altissima galleria che ha qui inizio. Alla base del salto, superati ancora alcuni massi ed uno scivolo, si arriva alla sommità di un ripido pendio, dapprima terroso e poi formato da grossi detriti, dove si incontrano in gran copia ossami, carogne e rifiuti di ogni genere. Nella parete Est, dove le incrostazioni calcitiche sono più abbondanti, c'è una stretta diramazione, che si sviluppa da un esiguo pertugio, a metà della quale vi è un piccolo pozzo. La grande galleria, resto imponente di un antico inghiottitoio, ha termine in corrispondenza di un abbassamento della volta con una frana parzialmente coperta da incrostazioni stalagmitiche.