NOTE
Nel paesino di Botazzo, in Val Rosandra, era tramandata la storia di una disgrazia avvenuta durante la costruzione della ferrovia Trieste-Pola. Scavando un tunnel, tre operai sarebbero precipitati in una voragine aperta dalle mine, la cui grande profondità non aveva consentito il recupero delle salme. Facendo fede al racconto alcuni giovani della Commissione Grotte avevano cercato di trovare la piastra di cemento con la quale si diceva fosse stata chiusa l'imboccatura. Nonostante lo sgombero di un'enorme quantità di pietrame la grotta non fu rintracciata anche se, in effetti, v'erano nella galleria opere murarie che confermavano l'incontro di un vuoto che aveva ostacolato i lavori.
Per avere dati attendibili sul presunto incidente s'incaricò un amico di Vienna di svolgere ricerche presso gli archivi delle ferrovie austriache, dove esiste la documentazione sul progetto. In questo modo fu trovato un dettagliato rapporto sulla scoperta di una grotta corredato da una planimetria e da varie sezioni. Si trattava però di una caverna lunga 30m con uno stretto pozzo interno, riempito con il materiale di sbancamento.
Manca ogni accenno all'incidente.