ACCESSO
Dal paese di Sanguarzo, frazione di Cividale, si prende la strada asfaltata che transita dapprima davanti al cimitero e poi procede in salita verso i ruderi del Castello di Guspergo. Poche centinaia di metri dopo aver superato la costruzione, la strada diventa sterrata. La si segue per una settantina di metri e, sul lato sinistro della carreggiata, si incontra l'ingresso della cavità, costituito da un pozzetto con una botola metallica chiusa a chiave.
DESCRIZIONE
Da un ingresso piuttosto stretto, mediante una scala fissa metallica, si discende lungo un pozzo di circa sette metri riccamente concrezionato: qui è presente una grossa colonna calcitica alta quanto il pozzo stesso. Il pozzo successivo, di una dozzina di metri di profondità e largo fino a tre metri, piuttosto franoso, conduce all'inizio di un'ampia galleria che procede in direzione SW fino ad una strettoia La galleria ha una sezione longitudinale di 7 metri di larghezza ed è alta fino a 3metri. Il fondo della stessa è costituito da clasti di grandi dimensioni. Dalla base del pozzo di accesso, in direzione W, si apre un piccolo vano che poi si sviluppa parallelamente alla galleria principale ed anche una fessura impraticabile che prende la direzione W a sua volta. E’ forse questa la parte della grotta più ricca di concrezioni di vario tipo (stalattiti, stalagmiti, colonne, stalattiti a vela, cannule), e dove, in periodi particolarmente piovosi, si forma una pozza d acqua.
Proseguendo in direzione opposta alla galleria maggiore, sempre partendo dalla base del salto di 12 metri, si trova un meandro che parte fra grossi massi di crollo e che ben presto diventa troppo stretto per essere percorso. All'inizio del meandro, in direzione E, si trova una stanzetta sovrastata da un ampio camino.
Tornando a descrivere il ramo principale, dopo la strettoia posta a metà circa della galleria (p.to 8 del rilievo), seguita da un saltino di un paio di metri, inizia un cunicolo in leggera discesa concrezionato a microgours e con un leggero scorrimento d'acqua sul fondo in periodi particolarmente piovosi. La galleria si apre su una stanzetta (in cui e possibile tornare nuovamente in posizione eretta), con la presenza di molte significative concrezioni, in particolare stalagmiti e cannule.
La cavità procede ancora in direzione SW per alcuni metri, stringendosi progressivamente fino ad una strettoia estremamente disagevole disostruita nel corso di lunghi lavori. E’ questo il punto in cui si sono fermate le esplorazioni della metà degli anni ottanta e dove inizia il nuovo tratto rilevato nel 2002.
Passata la strozzatura, fra massi di crollo, si giunge alla base di un largo camino la cui altezza è stata stimata intorno alla ventina di metri. Un camino parallelo si diparte in direzione NW, alto come minimo dieci metri. Entrambi i camini non sono stati risaliti a causa dell’estrema instabilità della roccia.
Dalla base del camino principale, seguendo la direzione W, si risale lungo un meandro che conduce ad una stanzetta da cui si dipartono, sempre verso occidente, due meandri tra un intrico di massi di crollo. Questi cunicoli sono molto stretti e ben presto diventano impraticabili.
Da una strettoia ad un'estremità della stanza, invece, si accede ad un pozzo di 7,80 metri largo 1 metro, il cui piede comunica con il camino maggiore del tratto nuovo (punto 22 bis del rilievo).
l.a grotta è caratterizzata da una presenza massiccia di fango che ostacola non poco la progressione, soprattutto in corrispondenza delle strettoie. E' molto probabile che vi siano delle prosecuzioni nella parte terminale della cavità, considerando la complessità dei vani e la presenza di numerose fessure. Certo è che necessiterebbe un durissimo lavoro di disostruzione ben più arduo di quello già svolto.
l.a cavità è adibita a laboratorio sotterraneo per ricerche entomologiche e climatiche, e quindi, al suo interno, sono presenti delle scansie con terrari e strumentazioni.
I primi due pozzi di accesso sono agevolmente discendibili con scale fìsse di metallo, posate all'inizio degli anni Novanta e l'ingresso è chiuso da una grata metallica con lucchetto. Le chiavi della grotta sono disponibili presso la sede del Centro Ricerche Carsiche "C Seppenhofer" di Gorizia, Via Diaz 13, Tel. 0481549250, e –mail seppenhofer@libero.it.
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