A circa 60 metri dall'abisso N. 312 VG, verso settentrione, quindi nella cava prossima ex Scalmanini e Righetti, ora di proprietà dell'avv. Eugenio Brunner, si rinvenne, durante l'estrazione del materiale, nell'anno 1888, un foro del diametro di circa 1,50 metri, il quale formava l'orifizio di un pozzo verticale, che scandagliato risultò profondo 70 metri. Venne esso, già in quel tempo, ostruito col materiale detritico di rifiuto della cava, e dalle indicazioni avute, rilevato che ora la bocca dì questo pozzo è ricoperta da un cumulo di materiale alto circa 6 metri, il suo ingresso dovrebbe trovarsi a 168 metri sopra il livello marino.