L'entrata è costituita da un pozzo profondo 21 m. Per il primo tratto di: 9 m., la scala sta obliqua causa un doppio scaglione sporgente, poi continua verticale fino a raggiungere un cumulo di detriti che scende con una inclinazione di 20°. Le pareti di questo pozzo, che sempre più s'allargano, sono completamente coperte da una crosta stalattitica farinosa e irregolare, di un colore iridescente violetto grigio, causa probabilmente razione dell'aria esterna ed anche in conseguenza forse dell'impressione dei raggi solari. Il pozzo dà in una caverna triangolare, il cui lato maggiore corre da E ad O per 22 metri. Dalla volta, che si mantiene normalmente alta 7 m., pendono stalattiti, quasi tutte bianche, ricoperte da polvere farinacea e di fragilità straordinaria, in conseguenza della loro formazione non cristallina. Nel mezzo ed ai lati della caverna stanno ammassi stalammiti ci pure bianchi, somigliantissimi a bei canestri. Verso N, arrampicandosi sulla parete per C. 6 m., in grazia di alcune sporgenze, si: arriva ad un foro che conduce ad una breve nicchia senza uscita.
1) TTN-5 |
L.V Bertarelli - E.Boegan - 1926, 2000 Grotte |
Società Alpina delle Giulie - 1902, Alpi Giulie, VII N. 2 pag.19 |
Milano, XVII, 1911, Rivista del T. C.I - N. 6 |
BOEGAN Eugenio, 1910, Speleologia (Appunti) |