ACCESSO 1607/620FR: per raggiungere la grotta si può partire da Montemaggiore e seguire il sentiero segnato dalla Guardia di Finanza che sale verso NE risalendo la valle del Rug Scrila fino alla quota di circa 1200m, presso la località Ledina, e quindi preseguire sul versante sinistro in direzione Nord, diagonalmente, per tracce di sentiero, puntando al margine delle lastronate calcaree a circa 1400m di quota, oppure si può scendere una cinquantina di metri dalla strada di guerra di Luice, che costeggia le arrotondate sommità a Sud del Monte Glava. La cavità si apre al margine della zona di lastronate crepacciate. DESCRIZIONE 1607/620FR: la cavità si apre con due profonde solcature convergenti, al cui fondo, raggiungibile scendendo una ripida china, una bassa volta, con incisa nella roccia la data 1852, costituisce l'ingresso di una galleria, lunga una cinquantina di metri e inizialmente stretta, la quale si sviluppa lungo un'evidente faglia. La galleria termina all'orlo di un pozzo profondo 26m con il quale si era fermata l'esplorazione del De Gasperi. Questi riportò il rilievo ed una sezione della galleria (evidenziandone le peculiarità tettoniche) nella sua opera "Grotte e voragini del Friuli", affermando che al fondo del pozzo inesplorato doveva scorrere un copioso corso d'acqua. La cavità però non era stata allora inserita nel Catasto del Friuli. Il pozzo è stato reso agibile con un duro lavoro di pulizia dell'orlo del pozzo, semiostruito nei primi cinque metri da blocchi incastrati e lame di roccia pericolanti. Al fondo un salto di 3m conduce ad una strettoia che probabilmente è possibile superare, oltre la quale sono state gettate alcune pietre cadute per alcuni metri. Dalla parte opposta della base del pozzo una bassa galleria di interstrato, lunga circa 150m, conduce alla base di un camino, alto una decina di metri e facilmente risalibile, il quale termina in alto con una strettoia, in parte disostruita dalle pietre incastrate, oltre la quale si intravede una prosecuzione. Nel luglio 1980 il rilievo è stato completato e la grotta risulta avere uno sviluppo totale di 413m ed una profondità di 81m. Uno scivolo perenne di neve conduce ad una galleria intervallata da salette con abbondanti depositi di materiale clastico e da camini, alcuni dei quali riconducono alla superficie. Nei pressi del pozzo di 26m la grotta è strutturata a meandro. Dalla saletta alla base del pozzo si dipartono due meandri, il primo dei quali risale per 180m un dislivello di 33m, è percorso da un rivoletto d'acqua che prosegue anche nel ramo discendente e nel punto più interno è tappato da neve. Il secondo meandro è raggiungibile tramite un salto di 4m ed una stretta fessura sotto cascata, oltre la quale il meandro è molto alto e stretto. L'andamento tortuoso e la pendenza del condotto creano delle pozze d'acqua e delle salette; il ramo termina in un basso cunicolo ostruito da materiale di frana, tra il quale si intravede l'acqua di un probabile sifone. La temperatura nella grotta è rigida.
1) GROTTA AD ANDAMENTO ORIZZONTALE E VERTICALE |
1) PROSECUZIONI POSSIBILI |
2) GROTTA FOSSILE / ATTIVA |
2) RILIEVO COMPLETO |
3) ESPLORAZIONE COMPLETA |
Ramo | Nome ramo | Profondità (m) |
---|---|---|
1 | - | 26 |
1 | - | 3 |
-, 1980, Attività estate 1980. Speleologo dove vai?, Boll. int. del C.S.I.F., 3, Udine giu. 1980. |
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